
La zona di produzione del vino Barolo è un territorio di circa 2000 ettari situato nel Nord Ovest dell’Italia,
nella parte meridionale della Regione Piemonte, a ridosso delle Alpi Sud-Occidentali, all’interno di un’area geografica denominata Langhe.
Include 11 diversi Comuni, alcuni interamente (Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba), altri solo parzialmente (La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour).
La produzione del vino Barolo segue un disciplinare che prevede l’esclusiva vinificazione di uva Nebbiolo coltivata all’interno dei confini del territorio, invariati dal 1966. Dal 2011 i nuovi impianti sono stati contingentati e ad oggi la produzione annua si attesta intorno alle 14 milioni di bottiglie.
A livello geologico, il territorio è caratterizzato da marne calcaree, ovvero rocce sedimentarie composte da argilla e carbonato di calcio, e da rocce sedimentarie sabbiose definite comunemente arenarie.
La tessitura granulometrica è generalmente franco limosa (ovvero composta per la maggior parte da limo) con percentuali variabili di sabbia e argilla.
L’intera zona risale all’Era del Cenozoico, durante il Periodo del Neogene, all’interno dell’Epoca del Miocene e più precisamente tra i 15 e i 5 milioni di anni fa. L’età geologica, invece, differisce da zona a zona: la parte sud-orientale (ovvero la parte meridionale di Serralunga d’Alba) è la più antica, ascrivibile all’età Elveziana e Serravaliana (tra i 16 e gli 11 milioni di anni); la parte centrale è di origine più recente (tra gli 11 e i 7 milioni di anni) è appartenente all’età Tortoniana; infine la porzione nord-occidentale è la più giovane, risalente all’Età Messiniana (7-5 milioni di anni).