Storia di un grand cru
Le Rocche dell’Annunziata rappresentano una delle più importanti colline vitate del Barolo e del mondo. Questo cru è la parte più importante di quel territorio documentato già nel 1200 con il nome di Marcenasco, sotto la giurisdizione dell’abbazia benedettina di San Martino di La Morra. Negli ultimi decenni i confini del cru sono stati allargati, creando non poche polemiche, anche alla parte più rivolta a est, sul versante sovrastato dall’abitato di La Morra e dunque “Rocche dell’Annunziata” è diventata una menzione piuttosto grande nel panorama del Barolo, di circa 30 ettari, che include tutte le parcelle fino alla Borgata Boiolo e alla strada provinciale che dalla Frazione Annunziata porta all’abitato di La Morra. L’importanza di questo cru è evidenziata dalla presenza di alcune tra le più importanti cantine del Barolo: Lorenzo Accomasso, Erbaluna, Rocche Costamagna, Franco Molino, Mario Gagliasso, Paolo Scavino, Roberto Voerzio, Bartolo Mascarello, Aurelio Settimo, Renato Ratti, Renato Corino, Mauro Veglio, Andrea Oberto, Fratelli Revello, più altri privati che non intendono fregiarsi della menzione non producendo vino con proprie etichette o in quanto conferitori di uve.